SPETTACOLI
CASTELLO CARLO V ore 21.30 (Piazza d'armi)
Venerdì 11 Agosto 2017 (ingresso gratuito)
Castello di Carlo V
Kinesisart
VERSO ITACA
di Selene Gandini
con Caterina Gramaglia, Carlotta Piraino, Alessandra Salamida, Claudia Salvatore
Regia Selene Gandini
Ulisse raccontato dalle parole di chi lo ha amato, odiato, atteso e ritrovato. Le donne che l’eroe della guerra di Troia incontra durante il suo lungo cammino si ritrovano su una spiaggia richiamate da un sogno. Protagoniste di un amore passionale, difficile, corrisposto, rifiutato, insieme realizzano un altro viaggio creando una tela rossa, i cui fili vengono intrecciati attraverso un linguaggio creato da parole, suoni , canti e danza.
VERSO ITACA
L’idea del progetto “Verso Itaca” sviluppa un percorso drammaturgico in cui parola, danza e musica coesistono e sinergicamente svolgono lo stesso compito: guidare lo spettatore lungo un racconto, un pensiero e differenti stati d’animo. Dipingere una tela di diversi colori che insieme realizzano l’immagine di uno dei più famosi viaggi della letteratura e della poesia: IL VIAGGIO DI ULISSE . Attraverso un differente sguardo, quello delle donne che lo hanno amato, odiato, atteso ed infine ritrovato, riviviamo le isole, i mari e i legami che Ulisse ha incontrato durante il suo ritorno ad Itaca. Il testo racchiude le parole di Omero, Ovidio e citazioni di poemi classici e contemporanei che hanno trattato questo argomento, esplorando l’animo di Circe, Calipso e Nausicaa fino ad arrivare a Penelope, l’ultima donna e l’ultima finestra sull’amore femminile. Dal momento in cui ha preso corpo il copione, inserendo passi dall’Odissea di Omero o dalle Heroides di Ovidio, abbiamo scoperto nel libro “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese un alleato prezioso per portare avanti un linguaggio di suoni e pensieri. Mettendo insieme sfere antiche e moderne, abbiamo riscontrato che il modo di amare e di essere amati proviene da una stessa radice ed è quest’ultima che va rappresentata. Le donne che vengono descritte e che si descrivono in prima persona nello spettacolo si sentono protagoniste di un amore passionale, difficile, corrisposto, rifiutato, realizzando tutte insieme una tela dai fili rossi ma intrecciati in maniera diversa. Penelope sul finale è come se li raccogliesse tutti in uno stesso luogo. Accompagna l’epilogo di questo viaggio la poesia di Costantino Kavafis: Itaca . Nei suoi versi il senso del viaggio come libertà, introspezione, solitudine e condivisione, ma soprattutto come crescita. Il viaggio come una navigazione verso una meta da raggiungere senza fretta. Le attrici che ho scelto per questo progetto condividono un percorso di teatro-danza e di ricerca vocale, interpretando il mondo femminile attraverso delle figure mitologiche. La scelta del cast è avvenuta quindi considerando i singoli percorsi artistici e gli elementi che accomunano e differenziano il loro modo di lavorare. Come per le donne di Ulisse, anche sulla scena attrici dalle sfumature diverse ma con caratteristiche comuni. Una tela dallo stesso filo rosso ma ricamata da diverse mani.
La Compagnia
La Compagnia Kinesisart nasce nel 2012. È un gruppo di lavoro composto da sole donne che realizza eventi artistici legati al teatro, alla fotografia, video-art, scenografia, pittura e musica. L’obiettivo è quello di far confluire in ogni progetto più discipline artistiche.
Lunedì 14 Agosto 2017 (ingresso gratuito)
Castello di Carlo V
UNO
di e con Massimiliano Bruno
commento musicale di Adriano Russo
Massimiliano Bruno mette in scena una serie di monologhi che raccontano gli stati d’animo dell’essere umano, le idiosincrasie, le dissonanze e le contraddizioni dei nostri tempi. Storie notturne che svelano amori impossibili, pensieri solitari, divertenti voli pindarici, ricordi d’infanzia, rapporti familiari. I tempi moderni regalano nuove forme di comunicazione, come le chat e i social network e così si analizzerà un incontro notturno tra due cuori solitari. Si proverà a raccontare cosa succede quando ti manca una donna e si andrà dall’altra parte del mondo, in Messico, tra i contadini del Chiapas. Si ricorderanno le gesta di Maradona e di Fellini in un giro del mondo attraverso le parole che passerà repentinamente dal sorriso alla riflessione accompagnato dalle canzoni di Adriano Russo.
L’allestimento è essenziale, un attore, un chitarrista, un leggìo, con l’intenzione di rendere protagoniste le parole e la musica. Faranno da scenografia dello spettacolo le opere dell’artista crotonese Antonino Romanò.
Massimiliano Bruno, autore-regista-attore di origini calabresi, ha negli ultimi anni percorso la strada del cinema. Ha firmato la regia di successi come Nessuno Mi Può Giudicare (Nastro d’argento e Golden Globe come miglior commedia 2011, David di Donatello come migliore attrice 2011 a Paola Cortellesi), Viva l’Italia (2012) con Michele Placido, Raoul Bova, Alessandro Gassmann, Rocco Papaleo e Ambra Angiolini, Confusi e Felici (2014) con Claudio Bisio, Gli ultimi saranno ultimi (2015) col trio Cortellesi-Gassmann- Bentivoglio e infine quest’anno Beata Ignoranza con la coppia Giallini-Gassmann. Ha scritto grandi successi come Notte Prima degli esami, Ex, Maschi contro Femmine e Femmine contro Maschi e in teatro ha per anni fatto coppia con Paola Cortellesi.
Venerdì 18 Agosto 2017 (ingresso gratuito)
Castello di Carlo V
Gitiesse Artisti Riuniti
LA LEGGENDA DEL PESCATORE CHE NON SAPEVA NUOTARE
di Agnese Fallongo
con Eleonora De Luca, Agnese Fallongo,
Teo Guarini, Domenico Macrì
regia Alessandra Fallucchi
“Sapevate che l’Italia è il paese con il maggior numero di dialetti, tradizioni e culture popolari al mondo? Ma questa ricchezza è un relitto del passato, destinato ad estinguersi con il tempo, o un patrimonio vivo, che occorre ancora studiare e valorizzare? E se è vero che non sai dove vai se non sai da dove vieni, oggi: qual è la nostra casa? Qual è la nostra Itaca?”
Si tratta di uno spettacolo con musiche dal vivo nato un po’ per gioco e un po’ per amore dalle interviste fatte a persone anziane del centro-sud Italia, appartenenti alla generazione della prima metà del ‘900. La generazione dei nostri nonni, della seconda guerra mondiale, dei mestieri fatti con le mani, della terra e del mare. Storie che si mescolano con le leggende popolari e che, semplicemente, meritano di essere ascoltate…
Lo spettacolo vede avvicendarsi sul palco quattro personaggi che raccontano al pubblico le proprie “storie di vita”, una crasi tra realtà e leggenda popolare. Mamozio, Maria, Reginella e Arturo: due uomini e due donne che racchiudono tutte le vicende più commoventi e più divertenti che ci sono state raccontate dalle persone intervistate nei differenti paesini italiani. Un pescatore calabrese che non sa nuotare; un pizzaiolo romano nella Garbatella degli anni 40’; una ragazza madre che sogna di ballare lo swing in una Sicilia devastata dal dopoguerra ed una signora napoletana che racconta la leggendaria storia della sua famiglia.
Naufragare in questo passato, che non è poi così passato, pensiamo sia un ottimo punto di partenza per rispondere ai nostri interrogativi. Vorremmo far sì che il pubblico si abbandoni alle acque di una saggezza popolare che sembra ormai sbiadita ma che è invece ancora viva e colorata, come le persone che abbiamo incontrato.
Al centro dello spettacolo l’elemento musicale che fa da fil rouge tra un racconto e l’altro tramite canti popolari e polifonici, musiche dal vivo e strumenti tradizionali. La musica assume una funzione poetica per dare voce a quelle emozioni che spesso, proprio come accade in una serenata, non riusciamo ad esprimere solo a parole.